Si sono svolte sabato 26 marzo u.s. le elezioni per il rinnovo degli organi dirigenti dell’Associazione Roccella J/Europa per i Gemellaggi.
Anche se il periodo dal punto di vista delle relazioni non è stato assolutamente favorevole, hanno esercitato il loro diritto di voto 79 Soci su 96 iscritti.
Questo è sicuramente un risultato di successo e testimonia, qualora ce ne fosse ancora bisogno, l’attaccamento e la passione di tutti i Soci aderenti al sodalizio.
Il risultato elettorale ha premiato i seguenti soci:
Per il Direttivo, sono stati eletti: Pietro COMMISSO, Franco PLACANICA, Vincenzo URSINO, Elisabetta SFARA, Antonio ROMANO e Vincenzo FRASCA’.
Per il Collegio dei Probiviri sono risultati eletti: Teresa LOMBARDO, Maria Carmela FERRIGNO, Lucia MESITI.
Nel corso della prima riunione del Comitato Direttivo sono state assegnate le cariche:
Presidente Pietro COMMISSO
V.Presidente Franco PLACANICA
Segretario Antonio ROMANO
Tesoriere Vincenzo URSINO
Inoltre, per facoltà esercitata dal confermato Presidente Pietro Commisso, nel Comitato Direttivo è entrato a far parte anche Domenico Placanica che è stato cooptato dallo stesso Presidente.
Un ringraziamento è stato espresso nei confronti della commissione elettorale formata dal Presidente Vincenzo D’Anna e dalle scrutatrici Teresa e Rosita Lombardo che con passione e serietà hanno consentito lo svolgimento della fase elettorale senza intoppi e problemi.
L’associazione spera e si augura il superamento di questa fase “fredda” causata dal coronavirus che ha quasi totalmente paralizzato l’attività di tutti i Paesi Gemellati o amici che fanno parte del circuito.
Gli ultimi appuntamenti annullati sono stati il “Tour dei Paesi Gemellati” che si sarebbe dovuto tenere a Mantova, il “Tour dei Giovani” che si sarebbe dovuto tenere a Roccella Jonica e, per ultimo nello scorso mese di novembre, è stata annullata l’annuale riunione dei “Paesi Gemellati o amici” che si doveva tenere a Schotten (Germania).
Cari amici, ci ha scritto Daniel Robin, presidente del Comitato gemellaggi di Crosne per comunicare le sue dimissioni dal ruolo ricoperto.
Non possiamo che esprimere tutta la nostra amicizia, comprensione e ringraziamento a Daniel per il lavoro fatto in questi lunghi anni e a sua moglie Mirelle per averlo sempre supportato in questo compito. Ci auguriamo che il suo successore possa fare bene come lui. UN ABBRACCIO, Daniel. Pietro Commisso (Presidente Comitato Gemellaggi)
Di seguito, un estratto della sua lettera:
“Cari Presidenti, cari Presidenti, cari amici delle città gemellate e amici di Crosne,
Nel 2003, sono stato contattato dal sindaco Alain Girard e Marylène Laug, vicesindaco, per presiedere il Comitato per i gemellaggi per 1 o 2 anni. È stato con grande piacere che ho esteso “questa risoluzione dei problemi” grazie a un intero team di volontari efficienti.
Gli ultimi anni sono trascorsi molto velocemente, quindi dopo 21 anni nel Board del Comitato Gemellaggio (3 come tesoriere e poi 18 come presidente), ho deciso di non rappresentarmi. In tutti questi anni, anche se ho fatto del mio meglio, non tutto è stato perfetto. Lascio al mio successore il compito di scrivere un nuovo capitolo nella storia del gemellaggio Crosne.
Ringrazio tutti i membri del Consiglio Direttivo e tutte le persone che mi hanno accompagnato e sono state sempre coinvolte nella buona organizzazione degli eventi a Crosne o fuori, alcuni purtroppo sono morti. Grazie a tutti questi membri.
Cari Presidenti, non dimenticherò mai questi 20 anni trascorsi con tutti voi, non dimenticherò tutti questi incontri amichevoli in cui ci siamo scambiati in tutta Europa. Non dimenticherò tutti questi incontri ed eventi per costruire insieme un’Europa dei cittadini. Come ha detto giustamente Michel Berson: dobbiamo “Lavorare insieme, vivere insieme e fare insieme“.
Cari amici, vi porgo i miei migliori saluti, abbi cura di voi ea presto perché non lascerò il comitato di gemellaggio. Invia i miei saluti più sinceri a tutti i tuoi membri.“
Daniel ROBIN, Presidente Onorario (titolo conferito dal Consiglio di Amministrazione il 16 giugno)
Vorrei iniziare questo mio breve intervento ringraziando il presidente dell’associazione Roccella –Europa per i gemellaggi, Pietro Commisso che, con la collaborazione del Direttivo, ha fortemente voluto dare un contributo, seppur virtuale, viste le difficoltà contingenti, alla realizzazione di questa giornata. Ringrazio, altresì, il sindaco dott. Vittorio Zito e l’assessora avv. Bruna Falcone per la sensibilità e la disponibilità dimostrate.
Rivolgo quindi un affettuoso saluto ai nostri amici di Arco (TN), con i quali siamo gemellati, di Beloil (Belgio), Bogen ( Germania) Crosne (Francia), Maybole (Scozia) Ozimek (Polonia) Rymarov (Repubblica Ceca) e Schotten (Germania) che spero ci stiano ascoltando e con i quali, non appena la situazione della pandemia ce lo consentirà, riprenderemo a svolgere tutte le attività di collaborazione e di incontro che hanno caratterizzato gli scorsi anni, compresa la realizzazione dei Tour, così apprezzate da tutti i soci delle varie associazioni.
E veniamo alla festa dell’Europa per la quale oggi siamo qui, festa che, come tutti sappiamo, ricorda la storica dichiarazione di Schuman del 9 maggio 1950 che rovesciava la logica delle affermazioni degli Stati nazionali e apriva le porte all’avvio dell’integrazione e della convivenza pacifica del continente europeo. Non dimentichiamo, infatti, che, come mai in passato, abbiamo avuto oltre 70 anni di pace.
Questa festa assume oggi una valenza particolare perché mai come in questo periodo sono stati messi concretamente in atto i principi su cui si fonda l’unione europea, principi di solidarietà e collaborazione, che, ci auguriamo, permetteranno al nostro e agli altri paesi europei di superare questo periodo di difficoltà, di crisi sanitaria, economica e sociale dovuto non solo al coronavirus (che però ci ha reso “nelle diversità uguali” come recita uno dei principi dell’UE, tutti con la mascherina) ma anche agli errori commessi nel recente passato. Ci si è resi conto che nessuno si salva da solo, ma che bisogna trovare soluzioni a problemi comuni.
L’Europa può avere un futuro ad una sola condizione: i Paesi dell’unione non devono coltivare i propri interessi nazionali e questa pandemia ci ha insegnato che occorre cooperare dimostrandosi capaci di solidarietà e di un’azione d’insieme europeo.
Non era affatto scontato che si giungesse al risultato del Recovery Plan sul quale tante aspettative e tante speranze vengono riposte.
Basti pensare all’Europa di poche anni fa nella quale gli egoismi dei paesi più forti economicamente hanno prevalso su quelli più deboli, vedi la Grecia e, in parte, anche l’Italia.
Il 9 maggio dovrebbe essere un giorno festivo per tutti i cittadini europei che serva da celebrazione congiunta della nostra unione, facendo si che ogni Paese membro possa commemorare questa giornata, la sua storia che è anche la nostra, e considerare una fortuna essere europeo.
Come dice Konrad Adenaur “l’unità europea era un sogno di pochi, è diventata poi una speranza per molti, oggi è una necessità per tutti”.
Unità e solidarietà tra i popoli non possono essere solo un principio ma c’è bisogno di un’azione comune che impegni i vari governi nazionali a far sì che esso si traduca in azioni utili e determinanti.
Solo quando riusciremo a permettere a diverse situazioni e modi di vita di coesistere e rispettarsi reciprocamente, quando i nostri interessi si intrecceranno con quelli di altri paesi formando una catena in cui nessun anello è indipendente dall’altro, si arriverà ad una patria comune in cui francesi, tedeschi, spagnoli, italiani etc. saranno concittadini con obiettivi comuni.
Per finire mi rivolgo ai giovani e agli studenti che sono in ascolto.
Molte sono ancora le lotte da affrontare per una giusta distribuzione delle risorse e un ambiente naturale più sano e l’iter per realizzare una piena affermazione dei diritti umani, senza pregiudizi e disparità è ancora molto lungo e difficile. Sarà compito delle future generazioni farsene carico.